"IL GRANDE IVAN FULCO", secondo me se lo merita uno spazio nel forum!

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M.I.C.R.I.C
view post Posted on 1/1/2009, 20:43     +1   -1




non so se conoscete Ivan Fulco.... Ivan Fulco e' E' giornalista e traduttore. Ha collaborato con siti web e riviste specializzate, tra le quali A.Rea. 21, PowerStation e Super Console. Nel 2003 è stato vicedirettore della rivista Videogiochi. Collabora con La Stampa Web e dirige il sito The First Place. Nel 2005, Ivan ha curato il volume Virtual Geographic. Viaggi nei mondi dei videogiochi per costa & nolan. In questa intervista discutiamo di escursioni virtuali, esperienze digitali, spazi/storie e luoghi.


Matteo Bittanti: Puoi presentarti? Da dove vieni, cosa hai fatto, cosa ti piacerebbe fare?

Ivan Fulco: Sono un giornalista. È quello che ho sempre fatto ed è quello che mi piacerebbe fare. Principalmente scrivo per La Stampa e sono consulente editoriale per Edizioni Master. Per il resto scrivo dove capita. Ho iniziato, per quanto riguarda questo settore, sulla vecchia Super Console, forse uno degli esperimenti più belli per quella stampa italiana che, a un certo punto, cercò di parlare di videogiochi in modo diverso. La rivista chiuse nel gennaio 2003. Qualche settimana fa ho ricevuto una lettera di un lettore che ci ringraziava per quanto fatto in quel periodo.

Puoi sintetizzare la tua personale storia di gamer in cinque titoli?

A una domanda del genere risponderei sicuramente in modo diverso ogni giorno. Oggi direi così: Asteroids, Strider, Yoshi Island, Oddworld, The Legend of Zelda: The Wind Waker. Tra le riserve inserirei: Katamari Damacy, Shadow of the Colossus e Project Gotham Racing 3. Domani non lo so. Non ci vedo nessun filo conduttore, ma credo che qualcosa si capisca.

VG, acronimo di Videogame ma anche di Virtual Geographic. Cosa intendi esattamente con questa espressione?

I Virtual Geographic sono i nostri reportage dai mondi del videogioco. Si tratta, formalmente, di sequenze fotografiche del gioco accompagnate da testi descrittivi. Sono racconti, per immagini e parole, delle esperienze dei giocatori, pensati per fermare l'attimo e catturare l'idea, l'emozione e l'estetica dei videogiochi. Qualcuno ha scritto che sono "cartoline dai videogiochi". Ha ragione lui: era più semplice detto così.

Puoi descrivere succintamente la struttura del libro?

Il libro è suddiviso in quattro "livelli" (in omaggio al primo libro di game studies pubblicato in Italia). Il primo livello è rappresentato da un mio saggio introduttivo, nel quale indago sul valore del videogioco come esperienza. Il secondo livello è composto da nove Virtual Geographic: nove reportage da nove videogiochi diversi, per un totale di quasi 100 foto a colori. Il terzo livello contiene i saggi di tre esperti del settore (Bittanti, Gerosa e Wilson), sui temi del viaggio nel virtuale, più un saggio collettivo di alcuni giornalisti del mio service (il The First Place Service), che indagano sugli stessi temi applicandoli a specifici videogiochi (da Devil May Cry a Tony Hawk). L'ultimo livello, il quarto, è composto da quattro lunghi diari nei quali quattro veri "resident", un imprenditore, una prostituta e due guerrieri, raccontano come si vive nei mondi virtuali. Come ho scritto nell'introduzione, l'idea era quella di raccontare i mondi virtuali a tutto tondo: un obiettivo che siamo fieri di aver gloriosamente fallito.

Videogame: storie o spazi? Oppure: storie spaziali?

Luoghi. I videogiochi sono altri luoghi in cui vivere altre vite. Ma sono uno strumento così flessibile che possono assumere forme troppo diverse per cercare di catalogarli. Dalle storie lineari, e strutturalmente pilotate, di un videogioco d'azione, alle esperienze da sandbox basate sulla libertà del giocatore. Ma in quasi tutti i casi, per quanto si assomiglino, le storie che si vivono nei videogiochi sono così personali da essere l'una diversa dall'altra. Sono le nostre storie, brandelli di nostra vita, per quanto virtuale. Non cambierei mai la mia partita a Zelda con un'altra partita perfettamente uguale.

Che differenza c'e' tra navigare in un testo come un videogame e in un romanzo o un film?

Il videogioco è uno strumento unico di introspezione e autoanalisi. È un testo che risponde alle azioni e alle decisioni di chi ne fa esperienza, per questo impone un continuo confronto con sé stessi. Si può trattare di un confronto con le proprie capacità di coordinazione, come la maggior parte dei videogiochi di vecchia generazione, oppure, come ho auspicato già qualche anno fa (e come sta avvenendo), di un confronto con la propria morale. Il videogioco ha potenzialità notevoli in questo senso. Non è necessario che giudichi il giocatore, ma semplicemente che lo immerga in un sistema complesso e gli mostri i risultati delle sue scelte. Sarà lui a porsi delle domande. Altri media possono instillarti il dubbio che le tue idee, in fondo, possano non essere così esatte come pensavi. Il videogioco, invece, ti costringe a riflettere sul senso delle tue stesse azioni.

Cosa vuol dire 'perdersi' in un videogame?

Far bruciare la cena. Oppure, se si cerca una definizione più rigorosa: ridurre temporaneamente la distanza tra reale e virtuale. Concepire inconsciamente, anche per un breve istante, premesse, condizioni e obiettivi all'interno del gioco come nostre premesse, condizioni e obiettivi reali. Dirsi che è ora di tornare a casa, e pensare in quel momento a quella casetta con il portico nel quartiere nero di San Andreas. Rimuginare che c'è qualcosa nascosto sopra quel blocco, e che forse Yoshi un passaggio lo può trovare. Tenere il fiato mentre il pezzo lungo da quattro sta per infilarsi tra due colonne compatte di mattoni. La felicità è un attimo. La felicità è un Tetris.

quanto appena riportato è una delle intervite fatte ad Ivan nel lontanuccio febbraio del 2007,ma sotto il mio parere la più bella riguardante il suo pensiero verso i videogiochi.............dite voi:"e a me che me ne frega"(XD)......se leggete bene capirete veramente che ciò che dice è la verità.
 
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[SdF]-ANDRUGA
view post Posted on 1/1/2009, 21:00     +1   -1




L'ho spostata qui mi sembra più giusto dato che non è una notizia sul mondo playstation.......... ma è solo un commento al riguardo poi se è più giusto metterla di la fatelo pure........


Ivan Fulco io l'ho conosciuto sul giornaletto PlayGeneration fa il Contro Editoriale che io leggo sempre anche se è un articolo lungo............ dice cose giustissime e che condivido pienamente......... mi ricordo quando disse che la vera libertà nei videogiochi ( secondo lui ) non è GTA dove puoi scegliere te le missioni Oblivion o altri giochi simili ma si parlerà di liberta nei videogiochi solo quando il videogiocatore riuscirà a passare o a fare un livello in un modo che i produttori non avevano previsto.......
Io condivido pienamente tutto ciò..... e ci siamo arrivato con LBP non pienamente ma ci siamo molto vici...... poi dite tante altre cose giustissime...... adesso quello che hai postato lo leggerò momentaneamente non mi va appena l'ho finito di leggere ti dico cosa penso su quello che dice ma sicuramente lo condividerò......
 
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M.I.C.R.I.C
view post Posted on 1/1/2009, 21:04     +1   -1




ok grazie mille.............anche io lo ho conosciuto tramite playgeneration........una grande persona.
 
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2 replies since 1/1/2009, 20:43   706 views
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